Giovedì 12 aprile – Jokharg e Potala

Che risveglio! Via di colazione e poi tutti a visitare il Potala! Peccato che arrivati all’entrata ci venga simpaticamente spiegato che vengono venduti solamente un tot di biglietti ogni giorno e che quelli di quel giorno sono stati già dati via tutti quindi possiamo solo fare la richiesta per il pomeriggio e…così sia! Alle 14 abbiamo l’entrata ma, intanto, andiamo al tempio Jokharg che ci impegna tutta la mattina. Dopo il pranzo a patatine fritte e yogurt tutti al Potala. La salita è un bel po’ faticosa anche per l’orario ed il sole che picchia ma ce la facciamo e, appena arriviamo in cima, ci alleggeriamo un po’ pagando i 100RMB di entrata! Giretto in questa specie di museo dove l’unica cosa davvero impressionante è data dalle Stupa cioè dalle tombe dei defunti Dalai Lama. Tutto sommato la visita ci prede solo un paio d’ore (anche perché non si possono fare nemmeno le foto a pagamento all’interno del posto!) e alle 20:00 ci troviamo al Nam-tso Restaurant con Marion per ringraziarla dell’aiuto! Mangiamo finalmente un tipico cibo tibetano, una specie di zuppa fatta di una pasta come quella usata per i ravioli al vapore con carne di Yak, riso, yogurt bianco con una pasta d’orzo, melanzane alla griglia… tutto piuttosto buono tranne il mal riuscito tentativo di fare le crepes :-P Durante la cena scopriamo da Marion cose molto O_o riguardo la situazione del Tibet. Per esempio che i monaci possono entrare in monastero solo dopo aver fatto un bel test sul loro orientamento politico (che deve coincidere, chiaramente, con quello del governo cinese), alle famiglie è vietato insegnare il buddismo ai bambini che vengono poi interrogati dalle maestre cinesi a scuola e, se sanno troppo riguardo la religione, i genitori vengono cazziati subito.

Fa’ davvero strano anche non poter aprire il nostro blog dall’internet point dell’albergo…infatti è bloccato dal governo cinese come lo è anche wikipedia o mille altri siti…non ci resta che immettere l’url nel sito di anonymouse.com…assurdo! Da notare come abbiamo anche scoperto che, mentre a noi è stato detto anche dalle guide come sia indispensabile richiedere il Permit da 45euro per entrare in Tibet, in realtà per la legislazione cinese non sarebbe necessario. Abbiamo scoperto che anche tutti i soldi raccolti dalle foto a pagamento nei monasteri non vengono dati ai monaci ma agli ispettori cinesi.

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