Venerdì 20 aprile – Pacchi, pranzo regina vegetariano, magia, dvd, cena al din sum con ivan


Giovedì 19 aprile – Summer Palace + cena imperiale


Mercoledì 18 aprile – Arrivo a Pechino 8:00, silk market, pizza hut, sushi


Martedì 17 aprile

Viaggio in Tibet ed ultimi giorni a Pechino


Sabato 21 aprile – Ciao Pechino si torna a casa…

Eh è arrivato anche questo momento…qualcuno bussa alla porta alle 9:00… è Ivan che sta uscendo per lavorare e mi vuole dare un ultimo saluto. Si toglie la catenina che porta al collo e me la dà come regalo per non dimenticarmi di lui…figurarsi se potrebbe mai succedere!

Anche Regina è un po’ giù glielo leggo in volto e non me l’aspettavo… Ultima colazione con Nescafè solubile e Oreo mentre lei mangia un gelato dopo la sua solita uscita al Jinshan Park. Tutto è pronto e dopo un bacino a Niam siamo davvero ready to go ma non scordo di mettere un bigliettino in camera di Ivan per ringraziarlo.

Ho lasciato qualcosa qui e lì come i miei asciugamani in bagno, un pacchetto di caffè e di pasta nel mio ripiano, un po’ di formaggio nel frigo…alla porta della mia camera è ancora appeso il poster dell’Anno dell’Italia in Cina… chissà chi ci vivrà dopo di me!

Ok ora sta per morire la batteria quindi mi sa che spengo e mi metto a pisolare anche io affianco a Mauro che sembra proprio un cuccioletto che, dopo il suo spuntino e pranzo, è tutto coccoloso…

C’è da dire che ora ho un giorno per riprendermi dopo di che si ricomincia con il solito tram tram e…la dieta!Ormai è estate quindi bisogna rimettersi in forma dopo 3settimane passate a mangiare mille cose strane il tutto per amore di mio moroso che, trovandosi una volta in Cina, non poteva non provare tutte le cucine disponibili!


Ps. Non vedo l’ora di addentare una buona pizza con tanta mozzarella di bufala, sdraiarmi sul mio lettino profumato, poter lavare il mio woolrich, accarezzare la mia Pollon, prendere il treno per Bariano e cominciare a programmare il nostro prossimo viaggio assieme… Ti Amo tesoro spero tu sia stato bene e grazie soprattutto per tutto l’amore che sei riuscito a darmi nei momenti difficili...

Sabato 14 aprile

Domenica 15 aprile - Monastero Ganden

Ci svegliamo prestissimo ma niente da fare…attendiamo in vano per andare al lago Nam-tso come da programma perché nessuno è fuori davanti allo Snowland alle 8:00 così, un po’ delusi ed irritati, decidiamo di salvare il salvabile e di andare di filata da un taxista e farci portare al Ganden, a circa 40km dalla città. Il taxista è carino e, pur non sapendo la strada, si offre di fare il viaggio per 100RMB.

La strada è ottima anche se in salita (con netto stupore dello stesso taxista!) ma ormai ha promesso e ci porta fino all’entrata dove ci assicurano che dopo pranzo alle 14:00 ci sarà un bus di linea che ci riporterà giù così salutiamo il taxista e via comincia il nostro giro o, meglio, l’ennesima salita!:-P Ma la vista è davvero mozzafiato! Così decidiamo bene di fermarci a mangiare i nostri fantastici snack: panini con i surini :-P Mi “tocca” anche fare la pipì lungo il kora con vista cartolina…di fretta ovviamente prima che arrivi un pellegrino!
Alle 13:30 col solito sacchetto di patatine fritte e i muli che si avvicinano per rubarcele saliamo sull’ennesimo pullman “pauro” cioè quelli dove la gente si accalca non si sa nemmeno bene come J Ma riusciamo a ridercela anche lì con una coppia di inglese ed un israeliano con cui ci perdiamo in chiacchere. Arrivati in città andiamo a fare gli acquisti di souvenir così io me ne torno con 11 tovagliette tibetane ed un numero imprecisato di collanine nonché la mia borsa da sfattona!In albergo le valigie sono tutte pronte ora non resta che rilassarci e partire ma non senza aver cenato un ultima volta con Cecilia e Giorgio. Ormai siamo bravissimi e abbiamo ordinato parecchia roba buona come i Momo, cioè i Jiaozi con Yak, il tutto al Shangrilà Restaurant dove ci accoglie anche un bellissimo show tibetano (nemmeno un po’ turistico ;))

Lunedì 16 aprile ore 8:00 – Partenza

Sveglia alle 6:00 colazione e poi tutti fuori ad attendere il taxista che si è perso quindi…amen! Prendiamo un taxi che ci molla in stazione per i soliti 40RMB ed è fatta...ciao ciao Lhasa ci mancherai ma…stavolta cuccette soft e…spaghetti istantanei con noi nonché latte e tutto il necessario per trascorrere altre 47h in treno!


Venerdì 13 aprile – Monastero Sera

Pulmino per il Sera… Al monastero abbiamo la fortuna di incontrare degli inglesi che chiacchierano con dei monaci in inglese così che riusciamo a carpire qualche novità non raccontata nelle nostre guide Lonely Planet. Per esempio esistono vari insegnamenti come il Tanta ed il Sutra, i monaci possono sposarsi ma, per farlo, devono essere in grado di fare cose assurde. Abbiamo scoperto che alcuni monaci all’interno del monastero non sono davvero dei monaci ma delle spie del governo cinese messe lì a controllare che nessuno parli del Dalai Lama.

Martedì 10 aprile

Finalmente mi sveglio e mi sento davvero bene così camminiamo per tutto il kora (percorso in senso orario dei pellegrini) del tempio Jokharg e poi andiamo fino al Potala. La vista è davvero stupenda! Poi visitiamo due piccoli tempietti lì vicino e percorriamo il kora che si snoda intorno al Potala. Intorno a noi un forte odore di incenso bruciato e tante vecchine tibetane con i loro strumenti di preghiera. Sulla via del ritorno ci facciamo anche una bella foto con dei monaci poi salto al supermercato per latte, biscotti etc… Alla sera testiamo un nuovo posto per cibo occidentale vicinissimo a noi e via di pizza e spaghetti al ragù di nuovo! Prometto: da domani si mangia tibetano!

Mercoledì 11 aprile – Monastero Drepung

Oggi, visto che mi sono ripresa da poco e temo le ricadute, decidiamo di posticipare il Potala e fare qualcos’altro come il Drepung, un tempio a 5km dalla città.
Così ci dirigiamo al parcheggio dei pulmini che urlano “Drepung Drepung Drepung” e per 3kuai veniamo accompagnati sotto la collina da dove, con un fantastico trattore, veniamo portati in cima e comincia così la nostra prima visita con le simpatiche vecchine fornite di burro di Yak in quantità! Che odoreeee!!!

Il posto è davvero bello e…che viste! Scopriamo anche all’entrata che gli unici a pagare siamo..noi!Infatti i pellegrini non pagano nulla per visitare L

La visita è un po’ stancante ma la giornata è splendida quindi non c’è problema. Assistiamo ad un dibattito tra monaci e, proprio quando io tiro fuori la fotocamera, un monaco mi fa notare come io debba pagare anche per scattare una foto L Vabbè capiamo ben presto che qui bisogna pagare sempre soprattutto se si è stranieri!
Eheh mio moroso, che ora sta russando qui accando a me, mi ha fatta anche bacchettare da un monaco perché doveva fare una foto proprio da un tetto vietato ai visitatori e…il monaco mi ha colpita alla gamba col suo bastone!!!Uffiiiii

Finita la visita di nuovo pulmino scassato per tornare e poi passeggiata verso casa. Cena ½ occidentale e ½ tibetana con una specie di pane fritto ripieno di Yak (una cosa a caso!):-P Andiamo a prelevare e…toh una coppia di italiani! Cecilia e Giorgio sono una coppia, lei di Ferrara e lui di Torino, sono appena arrivati col treno da Xi’An e alloggiano in un albergo molto vicino. Parliamo un po’ poi, senza telefonini, rimaniamo d’accordo per andare a cena assieme.

Giovedì 12 aprile – Jokharg e Potala

Che risveglio! Via di colazione e poi tutti a visitare il Potala! Peccato che arrivati all’entrata ci venga simpaticamente spiegato che vengono venduti solamente un tot di biglietti ogni giorno e che quelli di quel giorno sono stati già dati via tutti quindi possiamo solo fare la richiesta per il pomeriggio e…così sia! Alle 14 abbiamo l’entrata ma, intanto, andiamo al tempio Jokharg che ci impegna tutta la mattina. Dopo il pranzo a patatine fritte e yogurt tutti al Potala. La salita è un bel po’ faticosa anche per l’orario ed il sole che picchia ma ce la facciamo e, appena arriviamo in cima, ci alleggeriamo un po’ pagando i 100RMB di entrata! Giretto in questa specie di museo dove l’unica cosa davvero impressionante è data dalle Stupa cioè dalle tombe dei defunti Dalai Lama. Tutto sommato la visita ci prede solo un paio d’ore (anche perché non si possono fare nemmeno le foto a pagamento all’interno del posto!) e alle 20:00 ci troviamo al Nam-tso Restaurant con Marion per ringraziarla dell’aiuto! Mangiamo finalmente un tipico cibo tibetano, una specie di zuppa fatta di una pasta come quella usata per i ravioli al vapore con carne di Yak, riso, yogurt bianco con una pasta d’orzo, melanzane alla griglia… tutto piuttosto buono tranne il mal riuscito tentativo di fare le crepes :-P Durante la cena scopriamo da Marion cose molto O_o riguardo la situazione del Tibet. Per esempio che i monaci possono entrare in monastero solo dopo aver fatto un bel test sul loro orientamento politico (che deve coincidere, chiaramente, con quello del governo cinese), alle famiglie è vietato insegnare il buddismo ai bambini che vengono poi interrogati dalle maestre cinesi a scuola e, se sanno troppo riguardo la religione, i genitori vengono cazziati subito.

Fa’ davvero strano anche non poter aprire il nostro blog dall’internet point dell’albergo…infatti è bloccato dal governo cinese come lo è anche wikipedia o mille altri siti…non ci resta che immettere l’url nel sito di anonymouse.com…assurdo! Da notare come abbiamo anche scoperto che, mentre a noi è stato detto anche dalle guide come sia indispensabile richiedere il Permit da 45euro per entrare in Tibet, in realtà per la legislazione cinese non sarebbe necessario. Abbiamo scoperto che anche tutti i soldi raccolti dalle foto a pagamento nei monasteri non vengono dati ai monaci ma agli ispettori cinesi.

Domenica 8 aprile

Al mattino presto io sono ancora ko e tutto il cinese finisce nel wc così, vista una situazione che non tende affatto al miglioramento, Mauro va al TIF dove incontra, dopo una deludente chiamata alla nostra guida, una ragazza francese, Marion, che si offre di venire a vedermi in camera e accompagna Mauro a comprare delle pastiglie. Pastigliette verdi giganti ma senza grandi risultati e io continuo a non reggermi in piedi…mangio qualche yogurt e patatine fritte di miss patatina ma niente altro soprattutto dopo il cinese voglio solo cibo occidentale così andiamo a cenare allo Snowland Restaurant dove una pizza margherita mi risolleva un po’ il morale.

Lunedì 9 aprile

Sveglia in una situazione che non migliora nemmeno un pochetto…così decidiamo di passare alle maniere pesanti. La guida ci consiglia di andare in ospedale ma preferiamo sentire Marion di nuovo e grazie a delle pillole miracolose e anche un po’ di carbonara dello Snowland comincio a stare meglio e nel pomeriggio faccio la mia prima uscita per la strada… E’ davvero bello e pieno di colore! Dal Bangkhor si vedono le montagne innevate e moltissimi fedeli che si prostrano davanti al tempio più famoso della città, il tempio Jokharg. Facciamo un giro ma io ancora non mi sento benissimo quindi torniamo presto.

Sabato 7 aprile

Al mattino si comincia anche col vomito direttamente in camera nel cestino mentre la nostra guida passa per darci almeno la notizia che per quella sera non dobbiamo pagare di più visti i disguidi con il trasferimento dalla stazione dei treni. Mauro si occupa di andare a vedere le camere doppie con bagno e sulle 11:00 finalmente ci trasferiamo. Io sono del tutto ko e sto a mala pena in piedi ma supero il cortile interno che divide i dormitori dalle camere belle e inauguro subito sia il bagno che il cestino della nuova camera che, però, rimaneva stupenda! Appena entrata mi ero sentita davvero meglio: un bel bagno con anche gli asciugamani, due letti, la tv, una bella finestra luminosa, il bollitore elettrico per la colazione, un soffitto tutto decorato e anche delle belle abajure (chissà come si scrive…).

Io resto a letto mentre Mauro va a parlare con il TIF, il centro turistico del Tibet, che si trova affianco alla nostra prima fantastica camera, per sentire qualche consiglio sul mio malessere e acquista alcune pastiglie rosse giganti per il mal di montagna.

I miei dolori diminuiscono un pochino ma quasi niente ed io sto ancora maluccio ma alla sera mi torna un po’ di appetito così Mauro fa dabao in un ristorante cinese: riso saltato, ravioli con Yak (il bovino tibetano) e melanzane… tutto sembra andare abbastanza liscio e andiamo a letto.

Venerdì 6 aprile ore 21:00

Buonasera Lhasa! Ce l’abbiamo fatta e siamo arrivati finalmente a destinazione anche se un po’ stanchi non possiamo che riaccenderci per litigare un po’ con il taxista locale. Infatti, usciti dalla stazione, una sfilza di taxi sono lì che attendono i turisti in arrivo col treno della sera da Pechino tutti belli “in fila” per spennare i poveri turisti stanchi e affamati di camera doppia con bagno. Così uno ci addesca e ci fa salire ma, inaspettatamente, invece di accendere il motore scende dalla macchina alla ricerca di qualche altro cliente col quale noi dovremmo condividere il taxi! O_o Mi pare un ragionamento giustissimo come no! Così io e Mauro scendiamo a riprendere il nostro bagaglio (la mia valigia rossa) dal bagagliaio e cerchiamo un altro taxi ma quello di prima ci blocca e ci fa risalire da lui e, sotto mia insistenza, accende il motore e si avvia verso la città! (Alleluia!)

Peccato che noto una piccola mancanza: il taxista non ha fatto partire il tassametro. Così gli chiedo perché e risponde che non funziona e che il prezzo è di 30RMB a persona!!! Notare che fino ad ora non mi ha nemmeno chiesto a che albergo ci doveva portare… così gli chiedo se pensa di andare a caso o se vuole almeno conoscere la nostra destinazione…neanche a dirlo non sa leggere i caratteri cinesi (nonostante non sia tibetano…) e così devo persino scendere io dal taxi per chiedere ad un passante se conosce l’albergo (Snowlands Hotel) ma niente da fare. Alla fine arriviamo miracolosamente a destinazione. La zona sa un po’ di squallido e in albergo nessuno parla inglese e il loro cinese diciamo che non è molto chiaro.... alla fine, dopo una litigata col taxista simpatico e una telefonata alla nostra fantomatica guida Bupu, alla fine paghiamo i famosi 60RMB di trasferimento e poi tutti a dare un’occhiata al dormitorio che abbiamo prenotato e dove dovremmo alloggiare per le prime 3notti ma….stendiamo un velo pietoso! Così chiediamo di fare un bel upgrade ma, ovviamente, l’addetto della reception non è presente a quell’ora quindi per quella sera ci dobbiamo accontentare di dormire in una stanza doppia senza bagno.. il bagno a dire il vero c’è ma è fuori! Un po’ sconvolti dal primo impatto andiamo a farci un giretto per la strada e a controllare altri alberghi dove eventualmente potremmo trasferirci… La zona di sera sembra davvero malfamata e non c’è quasi nessuno in giro solo qualche negozietto aperto dove compriamo il latte poi si torna in albergo e si va a letto con l’idea di sistemarci meglio il giorno seguente ma… io comincio a sentire gli effetti della stanchezza e del temutissimo mal di montagna! Così trascorro la notte a correre tra il bagno fuori al freddo e la nostra cameretta.